VIVERE FAIR PLAY ALLA PETER PAN

Data

Era giusto il 1937 e mentre Enrico del Debbio, Luigi Moretti e gli altri visionari dell’architettura davano vita all’unicum per lo sport, oggi Foro Italico, un altro creativo come Adrea Bixio dava vita al testo di “Vivere”, un combinato di ritornelli inneggianti alla gioia, che amavano cantare i nostri padri e nonni e che oggi rispolvero nella interpretazione del grande Carlo Buti per esprimere soddisfazione e ottimismo, insomma condividere il clima della festa che mi ronza in mente. Forse senza suonare tamburi e gran cassa, con l’Evento di venerdì 23, che è una consapevole risposta al temutissimo “venerdì 17”, mettendo i campo e a nudo le estroverse pulsioni trasmutanti in caleidoscopiche esperienze di vita degli straordinari Peter Pan, protagonisti dell’originale Book di Lisa Bernardini, abbiamo avviato quella transizione etica di cui si avverte l’assoluto bisogno e che non è codificata da alcuna parte, come la prima regola non scritta del Fair Play, di cui parlava Antonio Ghirelli, ovvero quella del rispetto delle regole. E allora? Allora, gli oltre trenta “diplomati” con il FAIR PLAY for LIFE sono divenuti di fatto la scolta avanzata di un movimento ispirato, che dovrà progredire geometricamente con uno speed necessariamente sostenuto.

Il prossimo appuntamento sarà quello del 3 e 4 novembre, di nuovo a Roma, quando ancora nel Salone d’Onore del CONI, allo Stadio di Domiziano e sul Campidoglio, il Fair Play –  con EFPM –  convergerà con le sue organizzazioni dall’Europa e dal mondo, per celebrare il sessantacinquesimo anniversario del Trattato di Roma, con il quale Robert Schuman e gli altri illuminati avevano avviato la Comunità, sottoscrivendolo.